Hai presente quelle striscette che sembrano biglietti della tombola sbiaditi e cambiano colore tipo camaleonte sotto acido? Ecco, lasciamole agli speedrunner dell’ansia. Se vuoi misurare il cloro e il pH in modo un po’ più serio ma senza bisogno di un laboratorio, usa i test a pastiglie.
Perché le pastiglie? (E non le striscette)
Le striscette vanno bene per farsi un’idea generica, ma spesso:
- sono difficili da leggere (colore ambiguo + dita bagnate = boh?)
- risentono dell’umidità e del tempo
- non sono abbastanza sensibili per le piccole piscine, dove i valori cambiano in fretta
I test a pastiglie invece sono più precisi, più stabili e ti fanno sentire un minimo competente, senza diventare Walter White.
Cosa ti serve?
- Un tester a due scomparti con tappo
- Pastiglie DPD1 per il cloro libero
- Pastiglie Phenol Red per il pH
- Una bottiglietta o un bicchiere pulito per prendere l’acqua
Nota: usa sempre acqua presa a circa 30 cm di profondità, lontano dagli skimmer o dai dosatori.
Come si fa il test (senza fare danni)
- Riempi i due scomparti del tester fino alla tacca (uno per il pH, uno per il cloro)
- Inserisci la pastiglia DPD1 nel vano cloro, e la pastiglia Phenol Red nel vano pH
- Chiudi i tappi e agita gentilmente finché le pastiglie si sciolgono
- Confronta i colori con la scala stampata sul tester
Cloro libero: tra 1 e 1.5 ppm è l’ideale.
pH: tra 7.2 e 7.6. Se è fuori da questi valori, il cloro lavora male (o ti scuoia vivo).
Ogni quanto fare il test?
Nei primi giorni: ogni giorno. Quando la situazione si stabilizza: 2–3 volte a settimana bastano. Dopo un temporale, un party, o un trattamento: sempre.
Non serve essere un chimico. Basta voler evitare l’acqua verde e la pelle che tira. I test a pastiglie sono il giusto compromesso tra precisione, prezzo e pazienza. E se vuoi tenere la guida sempre con te, scarica il PDF qui e stampalo. Oppure plastificalo come un vero maniaco dell’equilibrio del pH.